I colori della città
Il colore è sempre stato utilizzato per differenziare, caratterizzare, decorare gli edifici divenendo parte integrante e fondamentale di qualsiasi struttura architettonica.
Utilizzato per abbellire e arricchire le costruzioni, per uniformare materiali diversi o camuffare difetti, per personalizzare, caratterizzare, delimitare proprietà, per “mimetizzare” e inserire propriamente una struttura nell’ambiente circostante, il colore riflette anche valori e tradizioni locali.
Utilizzi del colore
Per rompere la monotonia di una facciata ampia e imponente, ad esempio, è consigliabile utilizzare colori di contrasto per modanature e fasce marcapiano. I toni chiari, infatti, usati su strutture imponenti, alleggeriscono e rendono gli edifici meno pesanti. Le periferie delle città sono solitamente popolate da caseggiati tinteggiati di grigio al fine di mimetizzarli; l’uso di tonalità neutre, però, ha lo svantaggio di rendere le strutture ancora più anonime, mentre un uso sapiente del colore è in grado di riqualificare e rivitalizzare anche le aree più subordinate. Gli artifici cromatici possono rivalutare architetture di scarsa qualità. Nel caso di strutture composte da corpi di fabbrica articolati e non omogenei nelle proporzioni, una colorazione monocroma aiuta ad annullare le diversità delle proporzioni. Le facciate lisce e anonime degli edifici possono guadagnare personalità attraverso decorazioni e fregi. Il colore, oltre che una funzione estetica o illusionistica, è utilizzato anche in maniera funzionale per rendere immediatamente visibili e riconoscibili alcune parti o zone degli edifici; ad esempio, le uscite di sicurezza, le entrate o le uscite, etc…
Le facciate degli edifici
Il colore può essere utilizzato per distinguere e riconoscere diverse aree, fornendo informazioni su specifiche zone o quartieri di una città o di un comune, sul centro storico, etc… Il restauro di colori sulle facciate di palazzi storici contribuisce alla conservazione del patrimonio culturale. Le interpretazioni dei colori rispetto alla funzione dei palazzi e dei dintorni giocano tutti un ruolo nel risultato di un’attività di cura e di rinnovamento di un monumento. Il colore influenza il valore economico stesso di una proprietà. Esattamente come per gli interni, anche le facciate degli edifici subiscono le variazioni e gli effetti ottici prodotte dalla luce, dalle dimensioni e dal colore. E’ opportuno testare in cantiere ogni soluzione prima di procedere all’intervento complessivo.
Consigli utili:
I rilievi (cornici, fasce marcapiano, modanature, etc…) sono poco visibili e quindi risultano piatti se sono dello stesso colore del resto della facciata. Essendo invece, elementi di articolazione e caratterizzazione, è consigliabile realizzarle con colori in contrasto, preferibilmente più chiari. Se la facciata presenta differenti livelli di profondità (fondo, loggette, logge), si può utilizzare un unico colore ma applicato in diverse modulazioni: più scuro per la parte più arretrata, più chiaro per quella più sporgente. Tale utilizzo delle tonalità da l’impressione di una luce diffusa che illumina l’edificio causando un naturale effetto di chiaro-scuro. Se le parti basse (basamento) di un edificio vengono tinteggiate utilizzando colori scuri, rendono l’edificio più massiccio e meglio “ancorato” al terreno. Secondo la stessa logica, i colori delle parti alte sono da preferire in tonalità chiare al fine di alleggerire l’intera struttura. Inoltre, una fascia sottotetto trattata nei colori del cielo (azzurro, grigio chiaro) da la sensazione che la copertura sia sospesa nel vuoto, senza gravare sull’edificio. I sopralzi e le parti aggiunte, così come gli impianti tecnici, vengono unificati, e resi meno evidenti, se si utilizza lo stesso colore. Se si desidera invece sottolinearne la non contemporaneità o comunque distinguerli l’uno dall’altro, è necessario utilizzate tinte diverse.